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Francesco Fabbri

Francesco Fabbri: “resistente”, politico e innovatore animato da una fortissima coscienza sociale.

 

Nato a Solighetto, frazione di Pieve di Soligo, nel 1921, a soli quindici anni è dirigente parrocchiale dell’Azione Cattolica, incarico che lascerà in seguito alla chiamata alle armi. Sottotenente di artiglieria da montagna, nel settembre del 1943 viene catturato dai tedeschi nei pressi di Salonicco, quindi mandato come prigioniero di guerra prima in Polonia e poi in Germania. Nei due anni di internamento, Fabbri, esempio di dignità e coraggio per i suoi compagni di prigionia, contribuisce attivamente alla formazione di nuclei di resistenza all’interno dei lager, dimostrando un primo interesse per la politica e la democrazia.

 

Rientrato in Italia nell’estate del ’45, pagherà le conseguenze di quest’esperienza per molti anni, tant’è che gli verrà riconosciuta una pensione a vita come invalido di guerra.
Questo non gli impedirà comunque di riprendere gli studi e di laurearsi in Scienze Agrarie presso l’Università di Bologna e di dedicarsi all’insegnamento, vincendo anche il concorso per direttore didattico. Con l’iscrizione alla Democrazia Cristiana, nel 1945, Fabbri si impegna ufficialmente in politica, passando, nel giro di pochi anni, dal ruolo di consigliere comunale a Pieve di Soligo, a quello di assessore, a quello di sindaco dello stesso comune. A questi incarichi affianca quelli presso la Provincia di Treviso (membro della Giunta, quindi Vicepresidente con incarico di Assessore ai lavori pubblici) rivelandosi uno dei più attivi promotori di iniziative economico-sociali della Provincia di Treviso. Nell’arco di oltre vent’anni, Fabbri riveste ruoli di primo piano in svariate organizzazioni attive sul territorio:

 

• Presidente Provinciale della Federazione Cooperative e Mutue di Treviso

• Presidente del consorzio fra le cantine sociali della Marca Trevigiana

• Presidente della cantina sociale Colli del Soligo

• Fondatore e Presidente del consorzio del Bacino imbrifero Montano del Piave.

 

Per quel che riguarda la politica nazionale, dopo un primo tentativo di candidatura alla Camera nel 1958 (fallito per pochi voti), si ricandida con successo nel 1963, ed è riconfermato nel 1968 e nel 1972. Promotore di molte proposte di legge, nel 1966 assume l’incarico presidente del comitato per il controllo, della commissione di bilancio della Camera dei Deputati. Membro del direttivo del gruppo democristiano, quindi vice presidente dello stesso gruppo, viene anche nominato vicepresidente della commissione bilancio, presidente del comitato pareri e presidente del comitato d’indagine sulla spesa pubblica. Grazie a questi incarichi Fabbri matura una grande esperienza in materia economico-finanziaria che potrà mettere in pratica come sottosegretario al Tesoro con il secondo governo Andreotti, nel 1972, incarico che manterrà anche durante i successivi governi (Rumor e Moro) fino al luglio 1976.

 

Durante la lunga permanenza al Ministero del Tesoro ottiene le deleghe per le pensioni di guerra, la Cassa depositi e prestiti, gli istituti di previdenza, il controllo dell’attività bancaria, il provveditorato dello Stato, il contenzioso valutario, l’Ispettorato di Bilancio e l’Ispettorato di Finanza.

 

Ministro per la Marina Mercantile con il terzo governo Andreotti, Francesco Fabbri muore il 20 gennaio del 1977.